La Camera di commercio per l’estero brasiliana, la Camex, ha annunciato che aumenterà le tasse d’importazioni su cento prodotti.

Dall’acciaio ai prodotti petrolchimici, a quelli chimici, alle medicine, ai beni strumentali. Secondo il ministro delle Finanze, Guido Mantega, gli aumenti saranno pari al 25 per cento ma queste tariffe verranno costantemente monitorate e se ci sarà un aumento di prezzi a livello di consumatore, la percentuale diminuirà immediatamente.

“L’aumento delle tariffe è stato deciso per stimolare la produzione nazionale. Noi, però, vigileremo sull’andamento dei prezzi al dettaglio – ha affermato Mantega in una nota stampa -, in quanto un aumento dei costi nel nostro mercato interno genererebbe inflazione”.

La notizia, comunque, non arriva inaspettata. L’aumento, infatti, fa parte di un pacchetto di politiche approvato lo scorso anno dal Mercosur che riguarda diverse categorie di beni. E finora il Brasile ha adottato il provvedimento su circa 200 di essi.

L’aumento delle tariffe, però, dovrà essere controllato e limitato nel tempo. Secondo le regole dell’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto), queste non potranno crescere più del 35 per cento (tetto massimo) e le variazioni potranno essere applicate solo per un anno, con un’estensione massima di altri dodici mesi dalla loro entrata in vigore che per il governo di Brasilia dovrebbe essere il 25 o 26 settembre.

La seconda tranche di prodotti (un altro centinaio) è ancora in discussione, ha affermato il ministro per il Commercio e lo sviluppo, Fernando Pimentel. E, in base alle previsioni, dovrebbe essere pronta per ottobre. “Non è protezionismo – ha sottolineato Pimentel -.

Ciò che stiamo facendo rientra pienamente nella cornice dei regolamenti del Wto”.